Passato & Futuro

Un arcaico motore h-d model j scovato tra i cimeli accumulati da un collezionista stuzzica la sua creatività.
Mirko Perugini ci costruisce intorno questo full custom postmoderno che lo consacra campione italiano custom nel trofeo K.I.C.K. 2016.

Eleganti lowrider ultra moderni, chopper classici e nostalgici bobber neo-retrò: questi sono gli ambiti per i quali Mirko Perugini dimostra fin dagli inizi della sua carriera solista particolare predilezione, spesso premiata nei più titolati bike show. Forse non tutti sanno che un settore del suo atelier di Rezzato, comune a est di Brescia, è riservato ai restauri di moto d’epoca, una nobile arte meccanica nella quale Perugini eccelle per la gioia di selezionati collezionisti. Proprio tra gli scaffali stipati di cimeli d’epoca di un ”serial collector” di sua conoscenza nasce il progetto che balenava da tempo nella mente del customizer bresciano.

Già nel 2010, in occasione di Rombo di Tuono, Mirko s’era distinto con USA-1, fantasiosa vintage-racer con serbatoio sotto canna e meccanica ”Knuckle”. Questa volta decide di complicarsi la vita partendo da carter e cilindri di un preistorico J Model, fabbricato a Milwaukee nel 1918.
Manca tutto il resto ma la meccanica c’è.
Per sua fortuna non deve dannarsi nelle mostre scambio nel cercare i componenti necessari per completare il venerando motore. Gli basta rovistare tra gli scaffali dell’amico collezionista per ”fare la spesa”, preoccupandosi solo di realizzare alcuni particolari come i pistoni, praticamente introvabili. 

Ricostruisce il v-twin da 1.000 cc, denominato F-head per la conformazione della camera di scoppio: valvola d’aspirazione in testa, valvola di scarico laterale e distribuzione scoperta. Poi il progetto resta accantonato per un paio di anni.
Le richieste della numerosa clientela che si affida a Gallery Motorcycles per assistenza e realizzazione di sogni custom hanno sempre la precedenza. Un paio di mesi prima della kermesse bresciana Mirko decide che i tempi sono maturi; muore dalla voglia di sentire in moto il bicilindrico. Si mette immediatamente all’opera sul banco dima per costruire su misura uno chassis rigido a culla aperta, che combina tubi di diametro contenuto e una mezzaluna di sostegno in acciaio tagliato al laser. «La dima che utilizzo è sviluppata per telai Softail, l’interasse risulta leggermente più lungo rispetto al modello d’origine». Al cannotto di sterzo viene imperniata una forcella ”Perugini Signature” ispirata a quella già ammirata sulla Tazio, tributo a Nuvolari pubblicato su LowRide 42. Si tratta di una girder con ammortizzatore pneumatico.
Questa moto è però priva di impianto elettrico. Per metterla in pressione e alzarla di 100 mm circa Mirko, invece di un compressore, adotta una pompa manuale. Ricorda quella che garantiva un surplus di olio alle H-D otto valvole; ottima l’idea di posizionarla sulla sinistra del serbatoio sdoppiato. Per realizzare in alluminio questo componente chiave, visti i tempi ristretti, Mirko non esita ad affidarsi alle mani sapienti di Alberto Sabotti. Anche in questo caso la suggestione tra nuovo e antico, sottolineata dalla verniciatura verde oliva e grigio spazzolato realizzata da Spray Art, gioca un ruolo essenziale.

La sensazione è rafforzata dalla leva del cambio a 3 rapporti con pomello a teschio che spunta dalle due pance del serbatoio contenente carburante e lubrificante. Arcaico l’acceleratore, dotato di un sistema di rinvii, snodi e pulegge che aziona la farfalla del carburatore Schebler. Ingegnoso l’insieme di molle e biellette che sospendono la sella in pelle artigianale.

Le ruote TTS a 80 raggi, da 23” di diametro, sono una citazione ideale delle leggendarie boardtracker anni Venti alle quali è ispirata la special firmata Gallery Motorcycles.

Con 1.479 punti e un antico fragore di scarichi aperti Mirko Perugini taglia il traguardo del K.I.C.K. in prima posizione, meritando il titolo di Campione Italiano Costruttori Custom 2016.