Eleganti lowrider ultra moderni, chopper classici e nostalgici bobber neo-retrò: questi sono gli ambiti per i quali Mirko Perugini dimostra fin dagli inizi della sua carriera solista particolare predilezione, spesso premiata nei più titolati bike show. Forse non tutti sanno che un settore del suo atelier di Rezzato, comune a est di Brescia, è riservato ai restauri di moto d’epoca, una nobile arte meccanica nella quale Perugini eccelle per la gioia di selezionati collezionisti. Proprio tra gli scaffali stipati di cimeli d’epoca di un ”serial collector” di sua conoscenza nasce il progetto che balenava da tempo nella mente del customizer bresciano.
Già nel 2010, in occasione di Rombo di Tuono, Mirko s’era distinto con USA-1, fantasiosa vintage-racer con serbatoio sotto canna e meccanica ”Knuckle”. Questa volta decide di complicarsi la vita partendo da carter e cilindri di un preistorico J Model, fabbricato a Milwaukee nel 1918.
Manca tutto il resto ma la meccanica c’è.
Per sua fortuna non deve dannarsi nelle mostre scambio nel cercare i componenti necessari per completare il venerando motore. Gli basta rovistare tra gli scaffali dell’amico collezionista per ”fare la spesa”, preoccupandosi solo di realizzare alcuni particolari come i pistoni, praticamente introvabili.
Ricostruisce il v-twin da 1.000 cc, denominato F-head per la conformazione della camera di scoppio: valvola d’aspirazione in testa, valvola di scarico laterale e distribuzione scoperta. Poi il progetto resta accantonato per un paio di anni.
Già nel 2010, in occasione di Rombo di Tuono, Mirko s’era distinto con USA-1, fantasiosa vintage-racer con serbatoio sotto canna e meccanica ”Knuckle”. Questa volta decide di complicarsi la vita partendo da carter e cilindri di un preistorico J Model, fabbricato a Milwaukee nel 1918.
Manca tutto il resto ma la meccanica c’è.
Per sua fortuna non deve dannarsi nelle mostre scambio nel cercare i componenti necessari per completare il venerando motore. Gli basta rovistare tra gli scaffali dell’amico collezionista per ”fare la spesa”, preoccupandosi solo di realizzare alcuni particolari come i pistoni, praticamente introvabili.
Ricostruisce il v-twin da 1.000 cc, denominato F-head per la conformazione della camera di scoppio: valvola d’aspirazione in testa, valvola di scarico laterale e distribuzione scoperta. Poi il progetto resta accantonato per un paio di anni.